Quando ero studente, mi ero appassionato alle letture di scrittori dell’ottocento: E. Allan Poe, R.L. Stevenson, C. Dickens, A. Conan Doyle,  e tanti altri scrittori. Devo dire che, diversamente da quelli di oggi, questi scrittori avevano dei grandi talenti. Non era tanto la capacità di saper scrivere (sui cui eccellevano),  quanto i temi che affrontavano. Molti di loro, trattavano dell’essere umano, e mettevano su carta delle riflessioni sull’uomo traducendole in racconti avvincenti. Davvero avvincenti.
Questo e’ uno di quelli. Il dottor Jekyll, bevendo un siero da lui stesso creato, si trasformava nel sig. Hyde. Il dottor Jekyll, scienziato rispettato e ben voluto, si trasformava in un personaggio malvagio e incline alle violenze più atroci.
Insomma, il testo aveva tramutato in una novella uno dei temi più particolari dell’essere umano: la duplicità dell’animo umano, la continua lotta fra il bene e il male interiore, il lato oscuro di ogni uomo con parvenza del “gentiluomo”.
La scoperta dell’acqua calda da un punto di vista biblico.  “Non c’è nessun giusto, nemmeno uno, non c’è sapiente, non c’è chi cerchi Dio! Tutti hanno traviato e si son pervertiti; non c’è chi compia il bene, non ce n’è neppure uno…”(Rom  3:10).  Anche relativamente al cuore dell’uomo la Parola di Dio ci ha avvertito: “Poiché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni” (Giacomo 3:16);   “L’attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori.” (1 Timoteo 6:10).
Si afferma che nei primi 5 anni della vita si forma il nostro carattere: la radice attorno a cui poi si aggiungono molti elementi che derivano da altre forme di esperienza come lo studio etc… Ma il cuore del nostro vero essere, si forma in quegli anni.
Quando siamo messi alla prova, quando viviamo situazioni difficili, è in quelle situazioni che viene fuori il nostro vero io.  Negli anni possiamo imparare a camuffare il nostro atteggiamento reale, possiamo imparare a gestire il Sig. Hyde in qualche frangente, ma quando la situazione ci domina, reagiamo di impulso con la nostra vera personalità.
Se nella nostra vita di credenti, realizziamo quanto pernicioso sia il nostro essere carnale, cerchiamo di cambiare, lo vogliamo con tutto noi stessi in quanto lo Spirito Santo ci rivela e ci fa percepire il disvalore del nostro comportamento.  John Newton (Amazing Grace)  mise questo aspetto in versi : “ero cieco ma ora posso vedere!!!!”. Quale dolore sentire il nostro tono di voce alzarsi alle stelle, reagire in malo modo verso alcune persone e i nostri cari: fermarsi un momento e vedere che il nostro vecchio io è tornato a trovarci, che era nascosto nella polvere!!!!!……..ma non era morto.
Che strazio scoprire il binomio che è ancora dentro di noi, che riusciamo a gestire solo fino a quando gli eventi non prendono il sopravvento. Quale tormento  nel fatto di ammettere a se stessi  che c’è ancora molto da fare.
Quando l’uomo cerca di cambiare da se stesso, inizia un viaggio la cui meta….. è esattamente il punto di partenza. Gesù ci aveva già ammonito  sul punto: “chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla.” (Giov. 15:5).
Lascio la conclusione al fratello Newton: “Meravigliosa Grazia, quanto dolce questo suono, che ha salvato un miserabile come me… La Grazia mi ha condotto in salvo fin qui… e la Grazia mi ricondurrà a casa”.
Perché Dio ha tanto amato l’uomo che ha dato il Suo unigenito figlio affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna. Non ricordo precisamente il passo biblico, ma ora, caro lettore, non credo abbia importanza.
Che Dio ci benedica.

Davide Zigliotto